Il Mesaggero, Pangea su mozione No Gender
17 Settembre 2020Il Messaggero, Pangea su caso divise sessiste a Francavilla
18 Settembre 2020*OMOFOBIA. POTENZA, REAMA-PANGEA: MOZIONE NO GENDER FATTO GRAVE*
(DIRE) Roma, 15 set. – “La brutta pagina che si e` consumata ieri nel consiglio comunale di Potenza, durante il quale e` stata approvata una mozione di Fratelli d`Italia per `preservare i bambini lucani dalla teoria del gender`, e` una delle piu` oscurantiste che sia mai stata scritta. E non solo per il contenuto della mozione votata da tutta la maggioranza di centro destra, finalizzata a `impegnare il indaco e la Giunta a manifestare presso il Parlamento la propria piu` ferma opposizione all`approvazione di una legge liberticida`, ma anche per il livello del dibattito e i contenuti utilizzati”. Cosi` in una nota Cristiana Coviello, avvocata rete antiviolenza Reama di Fondazione Pangea Onlus. “I consiglieri, infatti- continua- nelle loro dichiarazioni di voto a favore della mozione, invocando il concetto di liberta` (di pensiero e di opinione), hanno sostenuto la centralita` della famiglia naturale, composta da uomo e donna, mamma e papa` e la ferma critica all`omosessualita` come modello di vita. Il tutto affermando con profonda convinzione, che `l`omosessualita` e` contro natura, perche` contraddice la legge naturale della vita, il diritto naturale che e` un diritto sacrosanto, la differenza tra i sessi e la riproduzione della specie`. Parole indegne, soprattutto pronunciate in un contesto istituzionale, che riportano nel Medioevo e che non avremmo mai voluto ascoltare all`interno delle istituzioni. Quello che indigna ancor di piu`- sostiene l`avvocata- e` che nessuno, durante il dibattito, abbia sentito il bisogno di prendere le distanze, interrompere, intervenire. Solo i consiglieri dell`opposizione si sono fatti sentire e hanno votato contro”. Continua la nota: “Tutto questo a pochi giorni dalla morte di Maria Paola, a Caivano, a pochi passi da noi. Invocano la liberta` di espressione, indifferenti alle violenze e alle vessazioni che sono costretti a subire uomini e donne gay, lesbiche, trans e queers ogni giorno. Perche` evidentemente la tanto decantata liberta` di pensiero ed espressione non riguarda anche la liberta` ed il diritto di ogni essere umano ad essere quello che e` senza che nessuno si arroghi l`arbitrio di deridere, insultare, offendere, discriminare. A questo pensiero- conclude Coviello- dobbiamo e vogliamo opporci e chiediamo l`immediato ritiro della mozione”.