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30 Gennaio 2021(DIRE) Roma, 13 gen – La recente sentenza della Corte costituzionale che conferma la legittimità’ in ambito penale della normativa nazionale sul gratuito patrocinio per tutte le vittime di reati di violenza – dai maltrattamenti in famiglia, alla violenza sessuale, allo stalking – a prescindere dalle situazioni di ‘non abbienza’, e’ una decisione importante perche’ ribadisce e rafforza quanto gia’ esiste”. Questo il commento all’agenzia di stampa Dire di Simona Lanzoni, vicepresidente di fondazione Pangea Onlus e coordinatrice della rete antiviolenza Reama, sulla sentenza della Corte costituzionale che conferma il gratuito patrocinio per tutte le vittime di reati di violenza a prescindere da situazioni di ‘non abbienza’, quindi dal loro reddito. “Infatti- continua Lanzoni- il cosiddetto ‘dl Femminicidio’bdel 12 ottobre 2013 apporto’ delle modifiche sul gratuito patrocinio estendendolo alle vittime di stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e mutilazioni genitali femminili a prescindere dal reddito. La legge, inoltre, aveva stabilito l’obbligo di informare le vittime sul loro diritto all’assistenza legale, cosa che non sempre accade purtroppo. Nella nostra esperienza con lo sportello antiviolenza di fondazione Pangea Onlus-rete Reama, abbiamo spesso incrociato donne vittime che avevano tutto il diritto di accedere al gratuito patrocinio in ambito penale, ma gli avvocati o le avvocate senza molti scrupoli non hanno dato loro nessuna informazione, anzi hanno chiesto parcelle. Imbarazzante, quindi, dover spiegare e informare le donne che hanno tutto il diritto di non pagare”. Tornando alla sentenza, la prima della consulta per il 2021, la vicepresidente di fondazione Pangea sottolinea che “e’ in linea con quanto richiede la Convenzione di Istanbul nell’articolo 57 e con le raccomandazioni del rapporto del Grevio del Consiglio D’Europa sull’attuazione in Italia della Convenzione, ma non modificano i termini in ambito di diritto civile. Infatti, nel civile- osserva Lanzoni- non sono ammesse eccezioni per le vittime di violenza di genere all’assistenza legale. Solo le donne a basso reddito che guadagnano all’incirca meno di 12mila euro all’anno possono richiedere l’assistenza legale. Eppure, sappiamo bene quanto sia difficile e costoso, non solo in termini economici, ma come persona nella sua totalita’ uscire dalla violenza. Mi sembra molto positiva l’iniziativa di alcune Regioni lungimiranti che stanno avviando iniziative volte a coprire queste spese”, conclude Lanzoni.