Avellino, iniziativa per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne
8 Novembre 2022Repubblica, Forum: “Corpi, ecosistemi, comunità: smembrati dai conflitti, ricuciti dalle donne”: gli incontri a Roma e a Bari
8 Novembre 2022Il 12 novembre a Roma per la 7a edizione attiviste da Afghanistan, Ucraina, Sahel e Iran Roma, 7 nov. (askanews) – È arrivato alla 7a edizione il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo che dal 2016, si svolge a ridosso del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il focus di quest’anno su ‘Corpi, ecosistemi, comunità: smembrati dai conflitti, ricuciti dalle donne’. Al Forum parteciperanno donne che lavorano per la pace, ricercatrici, operatrici umanitarie, accademiche, giornaliste e attiviste per i diritti umani, provenienti da luoghi dilaniati da guerre come in Afghanistan, Ucraina o Sahel ma anche da luoghi dove il coraggio delle donne pretende un cambiamento radicale come in Iran.
Il Forum of Mediterranean Wowen Journalists, organizzato da Fondazione Pangea Onlus e dall’Associazione Giornaliste del Mediterraneo e finanziato dal ministero degli Affari Esteri italiano e dal Corecom Puglia, anche quest’anno si articolerà in due tappe: la prima a Roma, il 12 novembre con una conferenza alla Casa internazionale delle donne, la seconda a Bari dal 21 al 25 novembre.
Tre le tavole rotonde, 60 ore di formazione, 9 giornate, 80 peace builders, giornaliste, attiviste, accademiche provenienti dai paesi euromediterranei e da Afghanistan, Iran, Russia, Ucraina, Sahel, Birmania, Tigray, Colombia. Il punto di partenza su cui si snodano gli incontri sarà la dichiarazione dei diritti delle donne scaturita dalla conferenza mondiale delle donne a Pechino e dalla Risoluzione 1325 dell’ONU.
La riflessione sui ‘Corpi, ecosistemi, comunità: smembrati dai conflitti, ricuciti dalle donne’, punta ad accendere il faro sulle pratiche di costruzione di pace messe in atto dalle donne e sui territori devastati dalle guerre, per “Creare ponti e abbattere muri, promuovendo una riflessione sul lavoro delle giornaliste investigative, come presidio di Democrazia e di pace”, affermano Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea Onlus e Marilù Mastrogiovanni, fondatrice e direttrice del Forum.
“Quest’anno il Forum si inserisce in un contesto politico internazionale sempre più dilaniato dalle guerre. La guerra è, come sempre, lo strumento per la ridefinizione dei poteri. Per questo, quando parlano le armi, le donne vengono spesso cancellate e ridotte a una condizione di subalternità e di sole vittime”, prosegue Lanzoni, che aggiunge: “vogliamo rivendicare il ruolo attivo e centrale delle donne nei processi di pace e ribadire che l’agenda legata alla risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza e quelle seguenti su Donne, Pace e Sicurezza, le riconoscono non solo come vittime ma anche come costruttrici di pace dei processi politici”.
Le guerre, sottolinea Pangea, rendono le “donne povere e invisibili, perché rendono invisibile qualsiasi altro attore a parte i governi, gli eserciti e gli uomini” e “per questo è necessario far parlare le donne di tutto il mondo, perché il loro contributo è fondamentale per la difesa dei diritti umani e per scardinare quelle disuguaglianze di genere che la guerra vuole rafforzare”.
“Assist…
ad una informazione di guerra spesso ‘pornografica’:
il soffermarsi compiaciuto sui dettagli, il non rispetto della privacy delle vittime, la negazione delle voci di chi si oppone alla guerra, di chi dissente, e di chi ricostruisce. Con il Forum di quest’anno puntiamo l’attenzione sull’azione di costruzione di pace attuata dalle donne, che tessono relazioni e mettono in pratica la pace non intesa come tregua, ma come azione di prevenzione e di contrasto preventivo alla guerra”, dice la giornalista Marilù Mastrogiovanni, fondatrice e direttrice del Forum.
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