Come si può dire alle donne di fidarsi dello Stato?’ (ANSA) – ROMA, 22 SET – Fondazione Pangea e la rete antiviolenza Reama esprimono vicinanza ai familiari di Carol Maltesi e chiedono di ripensare alla giustizia riparativa sdoganata dalla Riforma Cartabia, in particolare nei reati di violenza contro le donne e i femminicidi o figlicidi. E’ quanto si legge in una nota della Fondazione.

“La ricostruzione del legame spezzato tra vittima, reo e comunità – afferma Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea e coordinatrice della rete nazionale antiviolenza Reama- pensiamo si debba fare quando vi è una relazione tra pari mentre la violenza presuppone una relazione di subordinazione della donna che subisce e di un uomo che ne abusa in diverse forme.

Pertanto non si è in una relazione tra pari che permette di scegliere liberamente e con reciprocità di ricostruire. Le donne non possono essere il campo di riconciliazione di chi per anni le ha svilite, offese, picchiate o violentate e infine le ha uccise. Le donne – prosegue – devono sapere che lo Stato e la giustizia garantiscono loro sicurezza, protezione, percorsi che permettono a loro di scegliere la libertà senza condizioni e che consentano loro di ripartire da sé senza l’ombra dell’autore di violenza. Altrimenti come possiamo dire alle donne di fidarsi dello Stato?”.