
ANSA, Sit-in di Pangea contro Apartheid delle donne in Afghanistan
10 Marzo 2025(ANSA) – ROMA, 11 MAR – “Sono passati 30 anni dalla Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulle donne di Pechino ma le richieste di allora sono ancora attuali. Oggi vengono cancellate le conquiste delle donne e restano inapplicate le richieste avviate nel 1995 perché, nonostante siano aumentate le istituzioni preposte, le leggi e le misure in favore delle donne, la risposta misogina che ne ostacola l’applicazione è tale che si rischia di perdere tutto”. E’ quanto afferma Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea, nell’annunciare la partecipazione di Pangea alla sessantanovesima sessione della Commissione sulla condizione delle donne, che si terrà nella sede delle Nazioni Unite a New York dal 10 al 21 marzo 2025. L’evento è organizzato in occasione del trentesimo anniversario della Dichiarazione e della Piattaforma d’Azione di Pechino (1995) e della Quarta Conferenza mondiale sulle donne. Fondazione Pangea, insieme ad altre organizzazioni come Women Without Violence, European Network of migrant Women, Olympe e Plataform Portuguesa para os direitos das mujheres, Shirakat, ha organizzato diversi panel (il 12, il 13 e il 17 marzo) che andranno ad
affrontare questioni di cruciale importanza quali il problema dei mateimoni forzati e precoci il riconoscimento della discriminazione sessuale sistemica (come in Afghanistan) quale motivo di protezione internazionale nell’UE ; il rafforzamento della protezione internazionale delle donne durante il loro percorso migratorio e la loro integrazione nei paesi ospitanti.
“Rivendichiamo il bisogno di lavorare in maniera trasversale per l’empowerment delle donne, per la prevenzione della violenza e il rafforzamento del sistema di protezione internazionale, sia nei paesi in pace che in quelli in conflitto, sia nei processi migratori che nell’integrazione della stanzialità. Vogliamo pensare che un domani ci possa essere veramente un’alleanza tra le donne, a prescindere dagli interessi particolari” conclude Lanzoni.