Stop all’esportazioni armi in Arabia Saudita e Emirati Arabi grande svolta
30 Gennaio 2021DIRE, Bene nomina Mastrogiovanni a presidente premio Unesco
2 Febbraio 2021Oggi esultiamo per la decisione dell’Italia di ritirare le licenze di esportazioni di armi verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, coinvolti nella guerra in Yemen. Finalmente, se vuoi la Pace prepara la Pace.
Diversi comitati delle Nazioni Unite hanno richiesto negli anni informazioni e fatto raccomandazioni all’Italia su questo tema, grazie anche al grande lavoro di advocacy fatto dalla societa’ civile italiana che lavora sul Disarmo. Come rete di organizzazioni che lavorano sulla parita’ e i diritti umani e delle donne, abbiamo cercato di dare il nostro contributo tessendo reti con le donne nelle zone di conflitto e rifugiare, e partecipando alle azioni di Advocacy”. Lo dichiarano in una nota stampa congiunta Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea Onlus, Maura Cossutta, presidente della Casa
internazionale delle donne, Patrizia Sterpetti della WILPF,
Vittoria Tola dell’Udi e altre 66 organizzazioni.
“Come Fondazione Pangea, WILPF (Women’s International League
for Peace and Freedom ), Casa internazionale delle donne e UDI
(Unione delle donne in Italia) e ben altre 66 organizzazioni
(http://reamanetworkorg.trasferimentiaruba.it/2019/11/04/937/ ) abbiamo chiesto a
grande voce nel rapporto sulla Revisione Universale Periodica-UPR
talia_Analisi-raccomandazioni_con-loghi_versione-italiano.pdf lo
stop alle esportazioni di armi a paesi convolti nella guerra in
Yemen e che l’Italia- spiegano- si impegnasse a fare un’analisi
dell’impatto sui diritti umani e il vissuto delle donne prima di
concedere le licenze per esportare armi a qualsiasi paese. Tali
richieste Pangea e WILPF le hanno rinnovate nelle revisioni del
Comitato sui diritti economici, sociali e culturali (CESCR) e di
quello sull’eliminazione della discriminazione contro le donne
(Comitato CEDAW) del 2017″. “L’impatto sulle donne delle armi-
continuano-e’ un tema di cui non si parla a sufficienza, trattato
solo nei tavoli della Risoluzione 1325 su Donne Pace e Sicurezza.
Oltre alle conseguenze dirette dei bombardamenti su tutta la
popolazione civile in termini di perdite di vite umane, bisogna
considerare che quando ospedali, scuole, fonti di acqua potabile,
mercati e tutte le altre infrastrutture vengono distrutte,
l’onere di prendersi cura dei malati, i feriti e i disabili di
guerra, e di trovare nuove fonti di sostentamento per i bambini,
ricade principalmente sulle spalle delle donne di ogni eta’. Ci
auguriamo- concludono le referenti delle associazioni- che la
decisione presa oggi dall’Italia sia solo la prima di una lunga
lista di revoche necessarie a non fornire piu’ armi a paesi che
non rispettano i diritti umani, compresa la loro dimensione di
genere relativa alle donne. Dedichiamo questo risultato frutto di
tante battaglie alla memoria di Lidia Menapace e a tutte le donne
dello Yemen”.
Ecco le associazioni che hanno sottoscritto il rapporto UPR–
revisione universale Periodica dei diritti umani dell’Italia: Fondazione Pangea onlus, Cooperativa sociale Be free,
Women’s International League for Peace and Freedom (WILPF),
Associazione Filomena la rete delle Donne, Associazione Parsec
ricerca e interventi sociali, Unione Donne in Italia (UDI), Casa
Internazionale delle Donne, Centroantiviolenza Renata
FonteAssociazione Donne Insieme- Lecce, Giraffa
onlus-Bari,Nosotras onlus-Firenze, Associazione Trama di
Terre-Imola-Bo, Associazione Punto D-Ostia-Roma, Prospettiva
Donna-Olbia, Prassi e Ricerca-Lazio, Germoglio Viola-Milano,
Ponte Donna-Lazio, Forum delle donne giornaliste del
Mediterraneo-FMWJ, CGIL-Confederazione Generale Italiana del
Lavoro, Associazione Giulia-Giornaliste, CPO-Associazione Stampa
Romana, Sindacato dei medici Italiani, Associazione Donne Medico
italiane, Associazione Federico nel Cuore, Associazione Telefono
Rosa, Rete nazionale antiviolenza Frida Kahlo onlus, Il Giardino
Segreto. Per la tutela dei bambini; Associazione Genitori
Democratici; Associazione migrare, AWMR-Associazione delle donne
della regione mediterranea, rete relive- Rete nazionale dei
centri per autori di violenza nelle relazioni di intimita’; LAIGA-
Libera Associazione Italiana Ginecologi per l’applicazione della
legge 194/78; AIDDA-Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti
di Azienda; Centro di Ateneo per i Diritti Umani- Human Rights
Centre “Antonio Papisca”- Universita’ degli Studi di Padova,
Associazione Donne in Rinascita-Udine, Polo 9- societa’
cooperativa sociale-impresa socialeAncona; Associazione Salute
Donna-Napoli; Giu’ le mani -servizio antiviolenza cooperativa La
BittaDomodossola; Associazione di promozione sociale
MondoGira-Veneto, ProChoice-rete italiana Contracezione e aborto;
Associazione Donne in Movimento-Pisa; Rete donne per la
politica-Genova, Laboratorio Politico di Donne-Genova,
Associazione Cuore Errante-Cerveteri , Rete Women: Rete delle
donne del mediterraneo est e sud europeo-Forli’, Corso di genere
politica e istituzioni dell’UNI di Macerata,
Save-centroantiviolenza e antistalking-Trani, Associazione di
promozione sociale Sud Est Donne -Martina Franca, Centro
antiviolenza LiberaMente-Altamura, Ass.ne di promozione sociale
Osservatorio Giulia e Rossella -Barletta, Centro Antiviolenza
“RiscoprirSi”-Andria, Rete dei centri antiviolenza Comunita’ San
Francesco -Puglia, Associazione ALZAIA-Taranto, IOsonomia –
Bitonto; Il filo di Arianna-San Severo-Foggia; Centro antivolenza
Telefono Donna -Foggia, Anemos LombardiaVarese; Associazione
socio culturale Le Funambole-Roma, Mandem diritti e legalita’
-Salerno, Demetra sociale- casa rifugio Antonella Russo –
Ospedaletto d’Alpinolo-Avellino, Impronte di un altro
genereFirenze, Biancarosa Onlus-Verona, Fondazione
Somaschi-Lombardia, Associazione Work in Progress e Centro
antiviolenza Pink House-Floridia-Siracusa, Associazione Prometeo
onlus e casa delle donne di Ragusa, Associazione Tiziana Vive-
Pavia, Giuridicamente Libera-Roma, First Social Life, Casa delle
Donne di Modena, Associazione Pink Project-Capo d’Orlando, UIL
Lazio, Scosse- Soluzioni Comunicative,Studi, Servizi Editoriali,
Giunta e Presidente del Primo municipio di Roma. Aderiscono
personalmente: Giuliana Olzai, Cristina Coviello.