Donne, pace, sicurezza: che genere di notizia, che genere di guerra, i 5 Position paper
15 Dicembre 2021Avviare un’impresa. Se sei donna è ancora più difficile
22 Febbraio 2022Care tutte,
un anno è giunto al termine e uno nuovo si sta affacciando nelle nostre vite.
Speravamo in un 2021 migliore di quello precedente e invece non è stato così, è stato ancora una volta un periodo davvero complicato, fatto di solitudini, distanziamento, paure. Eppure, nonostante tutto, ce l’avete e ce l’abbiamo fatta. Di fronte a una pandemia che ci messo davanti a mille sfide, lo sforzo che siete riuscite a compiere è stato davvero prezioso: nell’entusiasmo con cui avete accolto e partecipato a ogni nostra iniziativa (seppur on line!), nella volontà di non chiudere i vostri servizi per rompere quell’isolamento che sappiamo essere tanto pericoloso per le donne che vivono violenza e, non da ultimo, nei numeri delle prese in carico che ci avete fornito sul finire di questo 2021. Si tratta di dati preziosi che dimostrano quanto lavoro avete fatto nonostante le restrizioni e quanta capacità avete avuto nel reinventarvi per continuare.
Lo sforzo profuso da ognuna di voi è di impegno, di testa, di cuore ma anche di numeri, perché sono questi che ci consegnano la dimensione del problema e dell’efficacia. E i numeri sono davvero importanti:
Sono ben 2752 le donne accolte e accompagnate ad uscire da relazioni violente nel 2021 dai centri antiviolenza della rete REAMA.
Per quel che riguarda le case rifugio sono state protette 204 donne, spesso accompagnate anche dai figli, ben 197, per un totale di 401 persone.
Allo sportello nazionale antiviolenza Pangea-Reama ci hanno contattato 165 donne, di queste 115 sono state prese incarico e indirizzate anche ai centri e agli sportelli della rete Reama.
Dietro questi numeri c’è un lavoro enorme fatto da tutte, rispondendo al telefono, dando informazioni, ascoltando coloro che dopo un primo accesso non hanno voluto continuare ma che ci sono seppure non rientrano nelle statistiche ufficiali.
Sappiamo bene che per ogni donna accolta e ascoltata ci sono decine di telefonate, c’è l’attivazione di un percorso che non è solo ascolto ma assistenza legale, sostegno economico, reinserimento lavorativo e scolastico se ci sono figli. C’è la difficile ricostruzione di un percorso di vita a partire da zero, come fosse una nuova nascita.
Il nostro grazie va per questo alle tante anime della rete Reama tutte insostituibili, dal comitato scientifico, alla rete nazionale delle avvocate, alle operatrici dei centri antiviolenza e delle case rifugio, alle assistenti sociali, alle psicologhe, alle educatrici nonché alle associazioni che lavorano sulla sensibilizzazione e che hanno permesso di aumentare la sinergia e il confronto in un periodo così difficile.
Come coordinamento di rete REAMA abbiamo provato a tenerci strette anche senza abbracci e a mantenere insieme una rete per accorciare le distanza, abbiamo realizzato un incontro nazionale in presenza e XX incontri nazionali online. Abbiamo svolto incontri nazionali con il gruppo giuridico, incontri con il Comitato scientifico e realizzato tre corsi, uno sull’alfabetizzazione finanziaria, uno sulla violenza on line e il cyberbullismo e uno sulla genitorialità. Abbiamo lavorato moltissimo sul progetto piccoli ospiti, per il recupero della relazione madre figlio e figlia, sulla comunicazione, con ben 75 uscite stampa in un anno, un lavoro di rassegna stampa quotidiana e con la realizzazione di tre info grafiche informative e un corto di presentazione della rete Reama. Tanto è stato fatto anche sull’advocacy continuando a tessere relazioni con la Commissione bicamerale d’inchiesta sul Femminicidio, il Dipartimento Pari Opportunità e altri importanti stakeholder anche a livello internazionale. Infine, malgrado il Covid, abbiamo aderito come rete all’iniziativa “Mille vele contro la violenza” e siamo riuscite ancora una volta a portare in giro la mostra di sensibilizzazione “l’invisibilità non è un superpotere” nonché a partecipare alle tante iniziative di sensibilizzazione e convegni in giro per l’Italia, non solo nei 16 giorni di attivismo verso il al 25 novembre, ma nel corso dell’intero anno perché tutte noi siamo attive 365 giorni l’anno.
L’impegno e la passione sono sempre ripagate da tutte le donne che ce la fanno, non solo in entrata ma soprattutto in uscita! Ecco perché con questa breve lettera oggi vogliamo restituirvi la gioia e l’entusiasmo che ci accompagna, nonostante le difficoltà e il Covid che non ci molla. Vi ringraziamo per il sostegno e la fiducia che ci accordate da tre anni a questa parte! Per noi siete un motore importante, la risposta più bella. Per tutto questo GRAZIE, siete instancabili, siamo instancabili e continueremo ad esserlo anche nel 2022.
Per il nuovo anno ci auguriamo prima di tutto di poterci rincontrare a stretto giro (che non è poco né scontato), per continuare i nostri percorsi di formazione e proseguire la conoscenza e condivisione reciproca, consolidando la rete, strutturando dei protocolli e ragionando su come diventare sempre più efficaci insieme. Ci auguriamo, insomma, che Reama possa esser a tutti gli effetti una rete che accorcia le distanze e trova le risposte.
Auguri davvero a tutte, per un 2022 di sorellanza.