Dalla Convenzione di Istanbul a Reama, in un video spieghiamo perchè
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27 Marzo 2019Pubblichiamo la traduzione integrale del testo “Ripristino dell’Ordine naturale” La visione degli estremisti religiosi per mobilitare le società europee contro i diritti umani sulla sessualità e la riproduzione
Bruxelles, Aprile 2018
Scritto da Neil Datta, Segretario del Parlamento europeo Forum su popolazione e sviluppo
EPF è una rete di membri dei parlamenti in tutta Europa che sono impegnati a proteggere la salute sessuale e riproduttiva delle persone più vulnerabili al mondo, sia a livello nazionale che all’estero. Noi crediamo che le donne dovrebbero sempre avere il diritto di decidere riguardo il numero dei figli che desiderano, e che non dovrebbero mai essere negati l’istruzione o altri mezzi per conseguire ciò di cui hanno diritto.
ABSTRACT
Nel 2013, venti attivisti statunitensi ed europei hanno iniziato a mettere a punto strategie definite “obiettivi realizzabili” per una ridimensionamento dei diritti umani relativi ai diritti sessuali e alla salute riproduttiva in Europa. Di recente, alcuni documenti hanno fatto emergere una strategia estremista che prende il nome di “ Il ripristino dell’ordine naturale: un programma per l’Europa”, e cerca di ribaltare le leggi esistenti sui diritti umani fondamentali legati alla sessualità e alla riproduzione, come per esempio il diritto al divorzio; l’accesso alla contraccezione e alle tecnologie di riproduzione assistita o il diritto all’aborto per le donne; l’uguaglianza per le lesbiche, i gay, i bisessuali, i trans o persone intersessuali (LGBTI); o il diritto di cambiare il proprio genere o sesso senza paura di ripercussioni legali.
Il gruppo iniziale di attivisti è cresciuto fino ad oltre cento partecipanti, anti- diritti umani, anti-diritti per le donne, e anti-diritti LGBTI, di organizzazioni provenienti da oltre 30 paesi europei che si fanno chiamare “Agenda per l’Europa” o Agenda Europe. Agenda Europe è di ispirazione vaticana, una rete professionale di advocacy, i cui membri si incontrano in segreto, e che è direttamente responsabile dell’implementazione di una strategia articolata per un cosiddetto “ritorno indietro” riguardo ai diritti umani. La strategia di Agenda Europe sta producendo risultati concreti, come la legge polacca del 2016 per vietare l’aborto, il divieto di matrimonio paritario in diversi paesi dell’Europa centrale. A livello europeo mira a limitare i diritti delle donne e della popolazione LGBTI.
Questo documento articola gli obiettivi di Agenda Europe, le strategie e gli attori principali, per aiutare i difensori dei diritti umani a rispondere in modo adeguato.
INTRODUZIONE
In Europa, i diritti umani fondamentali sono stati sempre più sotto attacco negli ultimi anni. Se da una parte l’ascesa dell’ultra – conservatorismo risulta evidente, non è precisamente chiaro come questi attori siano organizzati, raccolgano fondi ed esercitino la loro influenza.
Questo report offre un’interessante visione delle attività clandestine e della deliberata strategia del movimento europeo Pro – Life, che è guidato da dogmi religiosi e spesso ha le impronte del Vaticano. Sebbene la compassione sia una pietra miliare professata dal cristianesimo, essa è completamente assente nello scenario dell’Europa Pro-Life. Questo movimento costringerebbe le donne a portare avanti gravidanze indesiderate, limiterebbe l’accesso ai contraccettivi, deciderebbe sul matrimonio, deciderebbe chi può definirsi o meno una famiglia. Molti resteranno sorpresi del fatto che nei loro obiettivi c’è anche il divorzio e l’accesso alla fecondazione in vitro. Di conseguenza, stanno cercando di imporre agli altri il loro personale credo religioso attraverso le politiche pubbliche e la legislazione.
Depoliticizzare questi temi e occuparsi dei fatti è la maniera più efficace per combattere questi tentativi di consacrare in leggi vecchie tradizioni, culture e credo religiosi che violano i diritti umani. Nonostante la lettura di questo report sia impressionante, come Presidente del Forum Parlamentare Europeo sulla Popolazione e lo Sviluppo posso assicurarvi che ci sono parlamentari in tutto il Continente e in tutti i gruppi politici impegnati ad opporsi.
Questo report è una risorsa inestimabile per loro così come per i partiti politici, ma anche per la società civile e i giornalisti. Essere informati e comprendere questo movimento ultra-conservatore è essenziale per quelli di noi che vogliono salvaguardare un’Europa moderna, inclusiva e tollerante.
1 INTRODUZIONE
L’AGENDA EUROPE COME RETE ORGANIZZATA CONTRO I DIRITTI UMANI NELLA SESSUALITA’ E RIPRODUZIONE.
“La prima regola del Fight Club è: non parlare del Fight Club.”
Chuck Palahniuk, Fight Club, 1999
Nel 2013, è apparso su “BruxellesBubble” un blog anonimo intitolato’ “Agenda Europe”[1] che criticava gli sviluppi della politica europea sui temi riguardanti i diritti umani in relazione alla sessualità e alla riproduzione. Agenda Europe divenne rapidamente un punto di riferimento per chi promuove prospettive tradizionaliste-conservatrici sui diritti sessuali e riproduttivi (SRR). Nel 2013 e 2014, vari interventi da parte di difensori religiosi presentano il blog come una promettente nuova iniziativa per preservare l’autorità religiosa nella battaglia sui diritti sessuali e riproduttivi. Ciò che stranamente manca, tuttavia, è una qualsiasi rivelazione di chi ci sia dietro il blog e cosa esattamente i suoi contributori e benefattori sperano di raggiungere.
Nell’estate del 2017, parecchi documenti sono infine arrivati ad ARTE Television, alcuni dei quali sembrerebbero essere collegati all’Agenda Europe. Questi documenti includevano programmi per la prima riunione del 2013 che sarebbe poi stata chiamata “Agenda Europe” e i successivi summit annuali di Agenda Europe, una lista di professionisti dei social media con i nomi dei partecipanti, nonché un manifesto comune, dal titolo “Ripristino dell’Ordine Naturale: un’Agenda per l’Europa”. Questi documenti rivelano i creatori di Agenda Europe, la loro missione e i meccanismi interni. In breve, forniscono il programma per il movimento anti-diritti sessuali e riproduttivi in Europa, cosa sperano di ottenere e come lAgenda Europe si sia evoluta per diventare il principale nesso organizzativo in Europa, contro i diritti umani sulla sessualità e sulla riproduzione, con oltre una dozzina di recenti iniziative volte a ridimensionare i diritti umani delle donne e della popolazione LGBTI a livello nazionale e attraverso le istituzioni europee.
2 ORIGINI E OBIETTIVI DELL’AGENDA EUROPE
L’idea di Agenda Europe si è concretizzata nel gennaio del 2013 con una ritirata strategica a Londra che ha messo insieme “all’incirca 20 leaders pro-life e consulenti strategici…dal Nord America e dall’Europa per interagire e discutere due temi principali: sviluppare un think tank europeo di ispirazione cristiana e sviluppare strategie per il movimento pro-life in Europa”. Organizzato congiuntamente dall’attivista austriaca anti –diritti sessuali e riproduttivi Gudrun Kugler e Terrance McKeegan dagli Stati Uniti, l’incontro del 2013 a Londra doveva essere “….strettamente riservato. Questo programma non deve essere inoltrato per nessuna ragione senza il consenso degli organizzatori.”
Nel periodo iniziale di Agenda Europe, Peadar O’Scolai dell’organizzazione irlandese “Famiglia e Vita” ha presieduto una sessione sulle “Politiche strategiche Pro Life” in cui chiedeva ai partecipanti di indicare “obiettivi raggiungibili per il movimento pro-life”. Kugler ha presieduto un’altra sessione dedicata a “Sviluppare un Think Tank Pan-Europeo che rifletta i valori cristiani”. Lei notò che “In Europa non c’è un think tank di ispirazione cristiana che analizzi le tendenze attuali, e tracci risposta, tesi, linguaggi e forme alternative. Le questioni complicate sono lasciate alle ONG o a qualche legislatore che le risolvono per conto loro.” Chiese quale tipo di forma avrebbe dovuto prendere il think tank, come avrebbe dovuto funzionare e come avrebbe dovuto essere finanziato. Le risposte alle domande poste da Kugler hanno avuto come risultato una nuova struttura europea anti – diritti sessuali e riproduttivi comparsa nel 2013.
3 LA STRUTTURA DI AGENDA EUROPE: GETTARE LE BASI PER UN THINK TANK DI ISPIRAZIONE CRISTIANA IN EUROPA
Ci sono tre elementi nell’infrastruttura di Agenda Europe che emergono dall’incontro strategico del 2013: un omonimo blog di condivisione delle informazioni; un incontro annuale che gli organizzatori indicano sotto il nome di “Summit” e un manifesto comune intitolato “Il Ripristino dell’Ordine Naturale: un’Agenda per l’Europa”. Queste tre componenti costituiscono le fondamenta del think tank di ispirazione cristiana che Kugler aspirava a creare.
AGENDA EUROPE – IL BLOG
Il primo elemento dell’infrastruttura di Agenda Europe a venire fuori, e per molto tempo l’unica parte visibile dell’iceberg, è stato il Blog Agenda Europe. I creatori di Agenda Europe (il blog) affermano che “hanno messo in piedi questo sito web come mezzo per promuovere una società basata su una comprensione coerente della dignità umana – una dignità che matura a favore di ogni essere umano, dal momento del concepimento fino alla loro morte naturale”. Coloro che contribuiscono al blog rimangono anonimi e sembra che siano non più di tre persone. Il blog è aggiornato regolarmente, con nuovi post che appaiono più volte a settimana. Mostra il punto di vista di qualcuno insediato a Bruxelles, dai commenti di chi segue da vicino gli sviluppi politici nelle istituzioni dell’Unione Europea (UE) e mostrano una comprensione del processo decisionale dell’UE. Il tono del blog è particolare, spesso al vetriolo e sistematicamente offensivo nella scelta della terminologia e per il livello di attacchi personali. Con soli 1.000 followers per il blog e 294 su Twitter, l’ Agenda Europe resta una piattaforma specializzata nella condivisione delle informazioni per coloro che lavorano intorno alle istituzioni dell’UE in modo proattivo contro i diritti sessuali e riproduttivi e, viceversa, gli attori che monitorano i movimenti anti – diritti sessuali e riproduttivi e quelli di estrema destra.
AGENDA EUROPE – I SUMMITS ANNUALI
Il secondo elemento è il “Summit” annuale di Agenda Europe che riunisce circa 100-150 attivisti anti-diritti sessuali e riproduttivi da tutta Europa. Nel 2014, il Summit si è svolto nel castello di Furstenried vicino Monaco, nel 2015 a Dublino e nel 2016 è stato ospitato a Varsavia dall’Organizzazione Polacca Ordo Iuris. I programmi del Summit seguono una formula fissa, la sera dell’arrivo ai partecipanti viene offerta un’accoglienza e un ispirato discorso di apertura – per esempio, di Jakob Cornides, un amministratore alla Commissione Europea, o Rocco Buttiglione, un politico italiano che è stato respinto come candidato italiano alla Commissione Europea o Aleksander Stepkowski, Vice Ministro della Polonia agli Affari Esteri. Dopo una celebrazione della santa messa al mattino segue un seminario di due giorni con una formula che varia dalle presentazioni plenarie, a gruppi di lavoro tematici in cui vengono presentate “strategie critiche che coprono aree come maternità surrogata, libertà religiosa, eutanasia, matrimonio e i diritti dei non nati”.
I programmi di ogni Summit rivelano una progressione costante di Agenda Europe come rete di advocacy. Mentre durante la riunione strategica del 2013 la comunità anti-diritti sessuali e riproduttivi si sforzava di rispondere a domande quali “Come possiamo realmente avere un impatto sulla cultura?” e “Quali sono le nostre più grandi sfide?”, il vertice del 2014 è riuscito a identificare le principali aree di interesse. Queste aree chiave includevano: la necessità di difendere il matrimonio; fare lobbying nazionale contro la legislazione sulla parità di genere; accreditarsi presso le istituzioni internazionali;cercare una strategia contro la maternità surrogata.
Nel 2015, Agenda Europe ha compiuto un ulteriore passo in avanti presentando cinque distinte strategie tematiche, vale a dire:
1) una politica contro l’eutanasia;
2) una politica per la libertà religiosa;
3) una politica per il matrimonio e la famiglia;
4) una politica per opporsi alla legislazione contro la discriminazione di genere;
5) una politica contro la maternità surrogata.
I programmi indicano come le organizzazioni in Agenda Europe siano impegnate nella ripartizione dell’esercizio del lavoro in modo che ogni strategia è stata guidata da una o due organizzazioni e poi presentata alla collettività. Altri argomenti discussi nel 2015 includono una presentazione di una “Guida alle Risorse delle Nazioni Unite” di Sharon Slater di Family Watch International, lezioni apprese dal referendum irlandese sul matrimonio e su ‘Planned Parenthood – come portare la discussione in Europa’ (relativo alle false accuse circolate negli Stati Uniti secondo le quali Planned Parenthood era coinvolta nella vendita illegale dei tessuti fetali).
Al Summit del 2016, i partecipanti si sono spinti a discutere specifiche normative che speravano di influenzare o che avevano già iniziato a condizionare. Ad esempio: la proposta di legge in Polonia per un divieto totale dell’aborto nel 2016 derivante dall’iniziativa di legislazione civica di Ordo Iuris “Protezione universale della vita”; un’iniziativa per vietare l’aborto tardivo presentato all’ Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) e diverse iniziative civili riguardanti il matrimonio, come l’iniziativa dei cittadini europei (ECI) “Mamma, papà e figli” e l’iniziativa per la protezione del matrimonio costituzionale in Romania. I partecipanti hanno inoltre messo a punto strategie su come influenzare gli sviluppi legislativi in corso, come la ratifica della Convenzione di Istanbul.
Sebbene ad ogni Summit, Agenda Europe si è evoluta in un organismo sempre più strategico, una serie di istruzioni comuni per ogni incontro era: “No giornalisti”, “Regole del Clatham House”.
IL MANIFESTO COMUNE DI AGENDA EUROPE: IL RIPRISTINO DELL’ORDINE NATURALE
Il terzo elemento di Agenda Europe è il manifesto comune intorno al quale si coalizzano i membri, intitolato Il Ripristino dell’Ordine Naturale: un’Agenda per l’Europa (RTNO o il manifesto).
Il manifesto è di 134 pagine, anonimo, non datato e senza marchio che fornisce una prospettiva legale dettagliata contro i diritti sessuali e riproduttivi, non da una prospettiva religiosa, ma da una interpretazione selettiva della Legge Naturale . È organizzato intorno a cinque capitoli principali, il primo affronta i diritti sessuali e riproduttivi attraverso la lettura specifica dell’Agenda Europe sulla Legge Naturale, seguito da tre capitoli sulle principali aree di interesse, compreso il matrimonio e la famiglia, il diritto alla vita, l’uguaglianza e l’antidiscriminazione, infine termina con una strategia dettagliata su come affrontare questi temi. L’autore anonimo del manifesto sottolinea: “Con questo documento, quindi, il nostro fine è di offrire una panoramica coerente della vita e delle questioni familiari, spiegando come si collegano e tracciando una possibile agenda politica per ripristinare un ordine giuridico che sia conforme alla dignità umana e alla legge naturale.” Per quanto riguarda lo stato del manifesto in seno ad Agenda Europe, l’autore ribadisce che “…ogni organizzazione membro dovrebbe attenersi all’analisi dei problemi stabilita in questo documento, così come agli obiettivi a lungo termine . . . per aderire a questa rete è necessario attenersi all’insieme dei valori e agli obiettivi di intervento indicati in questo documento. Gli eventi ai quali si fa riferimento in “Ripristino dell’Ordine Naturale” suggeriscono che sia stato scritto nel 2014-2015, e il linguaggio e lo stile di scrittura che sono simili agli articoli del blog Agenda Europe, suggeriscono un’origine comune.
4 IL QUADRO NORMATIVO PRESENTATO NE “IL RIPRISTINO DELL’ORDINE NATURALE”
Il documento “Ripristino dell’Ordine Naturale” afferma esplicitamente che non è basato sul credo religioso, ma piuttosto sulla Legge Naturale: “c’è una Legge Naturale che la volontà umana non può alterare ed è compito e scopo di tutta la legislazione positiva applicare la Legge Naturale. La sfida principale alla legge naturale è stata la “Rivoluzione Culturale” che, più di ogni altra cosa, è stata una “Rivoluzione Sessuale”, l’atto sessuale è stato dissociato dal suo scopo primario, cioè la procreazione, la società vuole il sesso senza procreazione e la procreazione senza sesso”.
Inoltre, “nelle questioni relative alla vita, al matrimonio e alla famiglia è tutto interconnesso…la ‘Rivoluzione Sessuale’ si presenta come un pacchetto”, per cui “sembra quasi impossibile accettare una parte e scartare il resto”. In particolare, “chiunque consideri ‘normale’ l’uso dei contraccettivi deve accettare anche l’omosessualità, e chiunque abbia accettato la procreazione assistita troverà difficile contestare l’aborto.”
Con la consapevolezza dell’interrelazione della Rivoluzione Culturale, “coloro che desiderano arrestare il declino della civiltà dell’Occidente e di capovolgere la Rivoluzione Culturale devono essere coerenti nelle loro argomentazioni”. E il manifesto enfatizza l’urgenza di rovesciare la Rivoluzione Culturale: “Abbiamo una finestra temporale molto stretta; gli anni rimasti sono 10 – 20. Se non utilizziamo questo tempo, allora la civiltà Occidentale, per aver abbracciato un’ideologia perversa, potrà facilmente distruggere se stessa.” Per salvare la civiltà Occidentale dall’auto-distruzione, Il Ripristino dell’Ordine Naturale combatte per cambiamenti radicali negli ambiti del matrimonio e della famiglia, della protezione della vita e del trattamento di uguaglianza e non discriminazione.
“L’ACCETTAZIONE DELLE RELAZIONI OMOSESSUALI, LESBICHE, E (IN ULTIMA ANALISI) PEDOFILE SEMBRANO DUNQUE UNA CONSEGUENZA LOGICA DELL’AVER ACCETTATO CONTRACCETTIVI ARTIFICIALI.”
MATRIMONIO E FAMIGLIA
Riguardo al matrimonio e alla famiglia, il manifesto afferma che “la definizione di famiglia come coppia sposata e la loro prole è la prima priorità politica”. Altre definizioni che potrebbero essere inclusive di coppie dello stesso sesso “insulterebbero e sminuirebbero tutti i genitori che allevano i propri figli” e rende “impossibile riconoscere il contributo specifico delle famiglie al bene comune e impossibile adottare politiche che forniscano un sostegno mirato alle famiglie.”
Una definizione in espansione della famiglia come è stata recentemente offerta da alcuni giudici e, in modo crescente, nella legislazione nazionale, potrebbe essere catastrofica, dal momento che “questa apparentemente innocua idea di estendere il concetto di famiglia potrebbe essere la maniera più efficace per abolirla”.
In relazione al matrimonio, secondo Agenda Europe, <<il primordiale passo è quello di riconoscere il suo scopo procreativo>> e il fatto che sia un’istituzione che esiste nell’interesse dei bambini e, in una certa misura, delle madri che educano i figli. Il matrimonio (tra un uomo e una donna) <<non è solo una delle tante opzioni per due persone che vogliono fondare una famiglia, ma è l’unica opzione moralmente accettabile>>. Inoltre, permettere a una persona di ottenere un divorzio troppo facilmente potrebbe essere visto come violare il diritto al matrimonio.
Per quanto riguarda i diritti LGBTI, il manifesto illustra i Principi di Yogyakarta (un insieme di diritti umani riguardanti la sessualità e l’identità di genere articolati da esperti in diritti umani) come “un documento pretenzioso che cerca di promuovere il riconoscimento giuridico e privilegi per gli omosessuali”. Ma invece di usare il gergo standard per riferirsi alla sessualità non eterosessuale, il manifesto raccomanda l’utilizzo della parola “sodomia” e incoraggia “quando si parla di sodomia, a usare ripetutamente quel termine”. Il manifesto definisce la sodomia “come un abuso del corpo umano e quindi una negazione della dignità umana” e dedica una sezione alla “sodomia come rischio per la salute”. Il manifesto definisce che “…i pericolosi effetti della depenalizzazione della sodomia sono stati sottovalutati. Questo fornisce solide argomentazioni in favore del lavoro per la reintroduzione di leggi che reprimano l’attività omosessuale”.
Il Ripristino dell’Ordine Naturale pone la contraccezione nella sezione riguardante la famiglia e il matrimonio, piuttosto che nella parte sul diritto alla vita, perché la contraccezione “non compromette il diritto alla vita, ma la dignità dell’atto sessuale, e pertanto del matrimonio”. Facendo riferimento ad una ricerca sociale senza citare autori o studi specifici, il manifesto afferma che c’è un collegamento diretto tra le ‘pratiche contraccettive’ e le relazioni sessuali extraconiugali, e questo ha quindi portato ad un aumento delle gravidanze indesiderate e di conseguenza agli aborti. Il manifesto conclude che “l’utilizzo di tecniche contraccettive artificiali è quindi per natura un atto immorale”. Il manifesto considera la contraccezione la punta dell’iceberg nella Guerra Culturale, affermando che “l’accettazione di relazioni omosessuali, lesbiche e (in ultima analisi) pedofile sembrano dunque una conseguenza logica dell’aver accettato la contraccezione artificiale”. Dato che la contraccezione può essere dannosa in diversi modi, ci sono solo due circostanze in cui l’utilizzo potrebbe essere moralmente accettabile, stando al Manifesto: il primo per “una donna che vive in una zona di guerra e ha paura di poter essere stuprata”, e il secondo, nel caso di prostituzione maschile o femminile, dal momento che la prostituzione “è in sé una violazione dell’atto sessuale e non diventa più deplorevole se vengono usate pratiche contraccettive”. Quindi il Ripristino dell’Ordine Naturale sulla contraccezione conclude che “appare perfettamente legale per lo Stato adottare una normativa che restringa o proibisca l’utilizzo dei contraccettivi artificiali”.
Si afferma, inoltre, che esiste un legame diretto tra “pratiche contraccettive”e relazioni sessuali extraconiugali, e che questo ha poi portato ad un aumento delle gravidanze indesiderate e quindi ad un maggior numero di aborti. L’uso di tecniche contraccettive è quindi intrinsecamente per loro natura un atto immorale, la contraccezione è la punta dell’iceberg della “guerra culturale”, perché l’accettazione di relazioni omosessuali, lesbiche e (in ultima analisi) pedofile è una conseguenza logica dell’accettazione della contraccezione artificiale. Il tema sulla contraccezione si conclude affermando che lo Stato è legittimato ad adottare una legislazione che limiti o proibisca l’uso di contraccettivi artificiali.
IL DIRITTO ALLA VITA
Sul diritto alla vita il manifesto afferma che “non c’è nessun ragionevole dubbio che la vita inizi con il concepimento. Questa posizione non è fondata su un ‘credo religioso’, ma sulla ragione e sulla scienza.” Nello stesso capitolo, il manifesto chiarisce che “…la pena di morte non c’è ed è di per sé illegittima” come una delle eccezioni al diritto alla vita. Riguardo l’aborto “in tutti i casi distrugge la vita di un essere umano innocente e indifeso”, e “leggi che legalizzano l’aborto …. Sono in palese contrasto con la naturale legge della moralità”. Questo include aborto in casi di stupro, incesto, anomalia fetale o rischio di salute per la madre, visto che “se interpretato liberamente, di fatto ci si avvicina al permesso di aborto ‘on-demand’”. Il manifesto denuncia la crescita progressiva nell’ambito della legge sui diritti umani internazionali e obblighi sanciti dal trattato sul diritto di aborto, invece di favorire il principio precauzionale che “potrebbe includere disposizioni costituzionali che definiscono chiaramente l’obbligo di uno Stato a proteggere o rivendicare la vita dei bambini non nati”. Di conseguenza, il manifesto sostiene che “…l’aborto dovrebbe essere proibito e soggetto a sanzioni efficaci e dissuasive, incluse le sanzioni criminali, per tutte le persone coinvolte (per esempio non solo la madre, ma anche la persona che esegue l’aborto)”.
Altri temi sollevati riguardanti il diritto alla vita includono maternità surrogata, procreazione assistita, uso di cellule staminali embrionali, eutanasia e trapianto degli organi. Riguardo le diagnosi pre-natali, dal momento che “…non si può dire che siano a beneficio del bambino che ne è soggetto…le diagnosi prenatali dovrebbero essere esplicitamente proibite”, e fino a quando la riproduzione assistita prevede la distruzione di embrioni, “l’utilizzo dell’assicurazione medica per finanziare le procedure della procreazione assistita è un’assurdità”.
UGUAGLIANZA E ANTI-DISCRIMINAZIONE
Il Ripristino dell’Ordine Naturale dedica un capitolo all’uguaglianza e alla legislazione contro le discriminazioni di genere paventando che potrebbe risultare come una “’dittatura della maggioranza, chiaramente in contrasto con i principi democratici”. Il manifesto sostiene che è importante soprattutto escludere dalla sua applicazione il settore privato, come, per esempio, nel caso di azione affermativa, “politiche come quote di genere rivelano che l’antidiscriminazione di genere ha una natura profondamente orwelliana”. La sfida specifica della legislazione antidiscriminazione è che “vietando la discriminazione sul piano dell’orientamento sessuale, la legge tenta di escludere tutti i giudizi morali dalla discussione su cosa è essenzialmente un tema morale”. Nello specifico, “la legislazione anti-discriminazione, dove esiste, è usata per limitare impropriamente la libertà di opinione e di espressione di tutti quelli che hanno delle riserve morali contro la sodomia”.
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STRATEGIE DI AGENDA EUROPE: “Non dovremmo aver paura di essere poco realistici o estremisti”
Il ripristino dell’ordine naturale riflette sulle circostanze che hanno permesso ai Rivoluzionari Culturali di fare progressi: “l’agenda di queste lobby non ha incontrato resistenza, o per lo più una resistenza che ha cercato semplicemente di difendere lo Status Quo”.
Questa resistenza ha aiutato a mitigare l’avanzata dei protagonisti dei diritti sessuali e riproduttivi ma non a fermarli, e “questo ha messo i rivoluzionari in una posizione comoda: qualunque cosa hanno chiesto potevano essere sicuri di ottenerne almeno la metà”, infatti il compromesso è stato spesso la soluzione.
Di conseguenza, il manifesto asserisce che è necessario sviluppare un’agenda d’attacco, “per esempio una lista di obiettivi politici che danneggeranno i nostri avversari” per fermare e far arretrare la rivoluzione culturale. Dice che “non dovremmo quindi avere paura di essere poco realistici o estremisti nello scegliere i nostri obiettivi politici”. Il manifesto sottolinea un numero di specifiche strategie irrealistiche ed estremiste per far avanzare Agenda Europe, e questi sono argomenti di discussione anche per i Summit annuali.
STRATEGIA 1: USARE LE ARMI DEI NOSTRI OPPOSITORI RIBALTANDOLE CONTRO DI LORO.
Una prima strategia proposta è “utilizzare le armi dei nostri oppositori e girargliele contro”. Questo può assumere diverse forme. Una è ‘ridimensionare gli avversari’ rivendicando lo ‘status di vittima’ – una pretesa che si può attribuire alla strategia ideata da Kirk e Madsen per far avanzare i diritti LGBT. Ciò di fatto ha preso forma quando Agenda Europe ha negato proprio l’esistenza dell’omofobia in Europa nella critica del rapporto dell’Agenzia dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea riguardante l’omofobia in tutta Europa nel 2014. Agenda Europe ha condannato il report di metodologia lacunosa promuovendo invece l’idea insita nella strategia di Kirk e Madsen che in generale l’Unione Europea sperperi il denaro dei contribuenti.
La prossima fase riguarderà le persone religiose o cristiane che dovranno posizionarsi come le nuove, reali vittime della Rivoluzione Culturale. Inquadrando lo scontro come i difensori della fede contro gli intolleranti e i rivoluzionari culturali, sboccerà il concetto di discriminazione e intolleranza contro i Cristiani, o “Cristianofobia”, e mostrerà definitivamente “al pubblico che i nostri oppositori non sono vittime ma oppressori”. A tal fine, Kugler ha costituito l’Osservatorio sulla Discriminazione e l’Intolleranza nei confronti dei cristiani (OIDAC), che presenta un regolare resoconto su questa discriminazione. La definizione di discriminazione contro i cristiani è ampia, spazia dalla violenza fisica a quella verbale contro i cristiani, rimettendo in discussione i privilegi storici della Chiesa Cattolica o il profilo democratico di vedute anticlericali. Per i membri di Agenda Europe un cristiano che non è giuridicamente autorizzato a sottrarsi alle norme sull’uguaglianza,ai discorsi sull’incitamento all’odio o alle prestazioni di assistenza sanitaria è una vittima di discriminazione. Il che prevede che “i tipi di leggi che finiscono per violare i diritti delle persone religiose sono spesso sostenute da uno dei seguenti gruppi: femministe radicali, gruppi radicali di omosessuali, ed estremisti laici.” In breve, proprio il progresso dei diritti sessuali e riproduttivi costituirebbe una forma di discriminazione nei confronti delle persone religiose. Agenda Europe ha dedicato una mezza giornata di discussione del suo Summit 2016 per una strategia che faccia leva sulla persecuzione dei cristiani per avanzare un’agenda anti diritti sessuali e riproduttivi.
STRATEGIA 2:COME I NOSTRI OPPOSITORI, INQUADRARE LE NOSTRE QUESTIONI IN TERMINI DI DIRITTI
“Talvolta potremmo, come i nostri oppositori, inquadrare le nostre questioni in termini di diritti”, stabilisce il manifesto. La seconda strategia è quella che la comunità progressista ha definito come “la colonizzazione dei diritti umani” – ossia, la mistificazione delle posizioni di ispirazione religiosa sulla sessualità e sulla riproduzione per imitare in modo artificioso il classico linguaggio sui diritti umani. Questo si riflette in un trend osservato nell’uso evoluto del linguaggio della Santa Sede sui diritti sessuali e riproduttivi alle Nazioni Unite, dove c’è stato “un generale abbandono dagli argomenti dottrinali per favorire l’utilizzo di una retorica più laica, usando sofisticati dati tecnici e interpretazioni strategiche di norme internazionali sui diritti umani al fine di comunicare la loro posizione. Tuttavia, i fondamenti dottrinali della posizione della Santa Sede non sono stati abbandonati, piuttosto la Santa Sede si è appropriata in modo selettivo del linguaggio accettato dalle Nazioni Unite per rafforzare la propria influenza”.
Gli esempi offerti includono il “diritto dei padri di prevenire l’aborto dei loro figli; il diritto dei genitori ad essere i primi educatori dei loro figli; il diritto dei bambini a ricevere una corretta informazione, non una propaganda sulla sodomia”. A volte, può prendere la forma di un diritto umano già esistente ma applicato in nuovi contesti. Per esempio, questo potrebbe comportare il sostegno alla libertà di coscienza da applicare nella salute riproduttiva, specificatamente per quanto riguarda l’aborto e la contraccezione, consentendo ai professionisti il diritto legale di rifiutare l’assistenza relativa ai diritti sessuali e di riproduzione. Infatti, stando al manifesto “le clausole della coscienza dovrebbero essere considerate uno standard minimo dei diritti umani”.
Un aspetto importante di questa strategia è ridefinire il linguaggio e la terminologia dei diritti umani. Qui, il manifesto raccomanda che “è molto meglio per noi usare tutte quelle parole, incluse ’i diritti riproduttivi’, ma allo stesso tempo chiarendo quale significato hanno per noi queste parole. Se questo viene fatto costantemente, potremmo anche aversuccesso nella contaminazione (o di fatto nella rettificar) del vocabolario che i nostri oppositori hanno costruito ”. Per questo, il manifesto include una tabella con una lista di 14 ‘parole ambigue’ in cui una colonna include “quello che i nostri oppositori intendono per” e un’altra intitolata “cosa significa veramente”.
STRATEGIA 3: AVVERSARI MALIGNI E ISTITUZIONI NON FAVOREVOLI
“La violenza è intrinseca nell’agenda dei nostri oppositori” si afferma ne “Il Ripristino dell’Ordine Naturale”. Questi oppositori sono identificati come lobby dell’aborto, lobby gay e lesbica, lobby di femministe estremiste e militanti atei. Nel capitolo su “il bisogno di capire e imparare dai nostri avversari”, il manifesto spiega come le rivoluzioni culturali utilizzino una serie di strategie insidiose che includono: impedire la discussione razionale, fare propaganda e intimidazione fino alla violenza fisica e costringere gli avversari alla sottomissione. Infatti afferma che “l’uso dell’intimidazione e la palese violenza fisica giocano un importante ruolo nella promozione dell’aborto cosi come dell’agenda gay”. Per questa ragione, è importante battersi preventivamente per destituire le lobby dell’aborto e gay.
Per quanto riguarda le istituzioni sovranazionali, il manifesto sollecita cautela, dal momento che la Corte Europea dei Diritti Umani (ECHR) e la EU FRA sono “controllate da persone che simpatizzano fortemente per la rivoluzione culturale”. Quindi, in relazione alla controversia strategica il consiglio è di “portare solo casi dove abbiamo, sulla base di un precedente legale, una solida aspettativa di far prevalere il nostro punto di vista”. Invece, Agenda Europe dovrebbe tentare preventivamente di “identificare decisioni e dichiarazioni erronee e criticarle pubblicamente, identificare e pubblicizzare i limiti sistematici di queste istituzioni “per esempio il reclutamento, la loro auto-referenzialità e la mancanza di apertura, la loro mancanza di trasparenza”;esplicitare dubbi sulla legittimità delle dichiarazioni e decisioni che non sono in linea con la Legge Naturale”. Ad ogni modo, alcune istituzioni potrebbero essere talmente coinvolte nella rivoluzione culturale, come la EU FRA, che “viene spontaneo chiedersi se non sarebbe preferibile smantellarle direttamente”.
STRATEGIA 4: DIVENTARE UN INTERLOCUTORE RISPETTATO A LIVELLO INTERNAZIONALE
La creazione di reti è un’importante strategia per l’Agenda Europe. Il manifesto rimarca che “i nostri avversari agiscono globalmente, avendo messo in piedi salde reti di organizzazioni non governative, personaggi politici e altrettanti funzionari statali”. Creare una rete simile avrebbe numerosi potenziali vantaggi. Uno di questi sarebbe “essere riconosciuto e rispettato come un interlocutore a livello internazionale e UN”. Al summit di Agenda Europe del 2014, Kugler e Paul Coleman dell’ADF International (Alleanza Internazionale a difesa della Libertà) hanno condotto una sessione intitolata “La marcia attraverso le istituzioni internazionali”, basato sul loro lavoro, nel panorama globale dei diritti umani, su come le ONG possono “entrare nelle istituzioni internazionali e sovranazionali”. Kugler e Coleman enfatizzano che le organizzazioni dovrebbero diventare accreditate in tutte le istituzioni rilevanti. I membri quindi si aggiornano l’uno con l’altro su come stanno le cose al Consiglio dei diritti umani UN, EU FRA, il Consiglio d’Europa e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) e Grégor Puppnick dell’ECLJ fornisce istruzioni sugli interventi provocati da terzi all’ECHR e alla Corte Europea di Giustizia e le procedure per nominare i giudici. Un risultato in interconnessione riuscita sarebbe permeare istituzioni chiave, il manifesto raccomanda che Agenda Europe si batta per “portare le persone giuste nelle giuste istituzioni”, e questo può iniziare con “l’avvicinare una lista di posizioni chiave che diventeranno libere” includendo persone chiave UN, così come negli organismi di controllo, relatori speciali e giudici all’ECJ e l’ECHR così come nelle istituzioni EU.
Un altro beneficio del fare rete sarebbe aumentare il potenziale per la raccolta fondi, e nel sottolineare che l’Unione Europea fornisce fondi significativi alla società civile che agisce in tutta l’EU, il manifesto osserva che “…sarebbe certamente possibile anche per noi beneficiarne, se rispondessimo alle condizioni. Questo aumenterebbe il nostro budget e, allo stesso tempo, ridurrebbe quello dei nostri avversari”.
A tale riguardo, gli attori “Anti – SRR” stanno già raggiungendo buoni progressi, “in seguito all’iniziativa UNO DI NOI dei Cittadini Europei c’è adesso uno slancio verso le Organizzazioni pro-life della Federazione Europea”, “potrebbero esserci simili federazioni per trattare in maniera specifica altri temi espressi in questo documento come il matrimonio e la famiglia, la libertà religiosa ecc”.
CHI C’E’ DIETRO ALL’AGENDA EUROPE?
IDENTIFICARE I SOGGETTI CHIAVE
“Agenda Europe è l’unica rete europea dedita a mettere insieme le principali ONG europee che definisce una strategia comune per promuovere un’autentica agenda sui diritti umani. A partire dalla sua costituzione, è cresciuta fino ad includere i leader pro- life e pro- famiglia di ogni Paese Europeo”, stando agli Organizzatori di Agenda Europe del Summit di Dublino nel 2015. I documenti rivelano che Agenda Europe è composta approssimativamente da 100-150 persone provenientI da almeno 50 ONG conservatrici Europee che lavorano contro i vari aspetti dei diritti sessuali e riproduttivi, che loro stessi suddividono in organizzazioni ‘pro-life’ e ‘pro-famiglia’ (anti LGBT), includendo più di 30 Paesi Europei. Emergono diverse categorie di attori: gli organizzatori, gli insider, gli intellettuali, gli esecutori e i possibili finanziatori.
GLI ORGANIZZATORI: SURROGATI DEL VATICANO
Agenda Europe è un movimento della società civile europea che riunisce attori da tutte le denominazioni cristiane. Se da una parte la maggioranza è cattolica, ci sono anche rappresentanti più tradizionalisti della Chiesa Protestante e Ortodossa. Tuttavia, gli attori Cattolici e le istituzioni con collegamenti diretti alla gerarchia Vaticana sono gli organizzatori centrali di Agenda Europe. La Santa Sede ha storicamente determinato la resistenza all’avanzata dei diritti sessuali e riproduttivi in tutta una serie di contesti, incluso le Nazioni Unite.
In primis, le due persone che hanno convocato l’incontro strategico del 2013, Gudrun Kugler e Terrence McKeegan, sono entrambi attivisti politici cattolici. Per esempio, Kugler una relatrice esterna presso l’ITI – Istituto Internazionale Teologico – creato dal Vaticano ha svolto diverse funzioni per la Santa Sede. McKeegan, il suo partner nella convocazione, ha un lungo pedigree nelle organizzazioni anti diritti sessuali e riproduttivi e, ancora più importante, ha servito la Santa Sede come consulente legale per la Missione dell’Osservatorio Permanente presso le Nazioni Unite. Quindi, i due originali convocatori dell’incontro per il lancio di Agenda Europe hanno connessioni professionali molto vicine alla gerarchia della Santa Sede. Altri leader di Agenda Europe con connessioni simili sono Gregor Puppinck della ECLJ, che regolarmente rappresenta la Santa Sede in diversi organismi del Consiglio d’Europa, e Luca Volontè, che ha ricevuto un evidente sostegno da parte della Santa Sede alla sua candidatura per essere eletto Presidente del gruppo PPE (Partito European People – EPP) nella PACE 2010.
Successivamente, le Istituzioni Cattoliche hanno steso il tappeto rosso per i Summit di Agenda Europe. Per esempio, l’ITI è stato ringraziato per la sua cooperazione nell’organizzazione del meeting del 2013 a Londra, e il secondo incontro si è svolto a Monaco nel Castello di Furstenried, una proprietà che viene utilizzata per i ritiri spirituali dal Vescovato Cattolico di Monaco. Inoltre, diversi eminenti rappresentanti del clero Cattolico hanno onorato della loro presenza i Summit di Agenda Europe.
GLI ATTORI CHIAVE DELL’AGENDA EUROPE
I surrogati del Vaticano Gudrun Kugler e Terrence McKeegan.
I surrogati del Vaticano attraggono la comunità cristiana, anti-diritti sessuali e riproduttivi in Europa e sfruttano le istituzioni cattoliche per creare uno spazio in cui i membri di Agenda Europe possono incontrarsi segretamente e creare nuove strategie, lontano dal controllo pubblico, ma sotto lo sguardo della Santa Sede.
Gli Funzionari istituzionali: Leader politici e funzionari governativi. L’Agenda Europea include rappresentanti politici, a volte leader, di una serie di partiti politici del centro-destra, dal the EPP all’ ECR e l’ECPM. Complessivamente, Agenda Europe ha creato una rete di seguaci impegnati all’interno di una serie di parlamenti nazionali, nel PACE, nel Parlamento Europeo (PE), nei singoli partiti politici e nella Commissione Europea.
Aristocratici,miliardari e oligarchi,politici corrotti e negazionisti del cambiamento climatico. Tra i potenziali benefattori del programma globale dell’Agenda Europe, sembra figurare un cast colorato composto da un miliardario messicano antiaborto, un aristocratico europeo, un miliardario britannico negazionista del cambiamento climatico, un oligarca russo di estrema destra e un politico italiano corrotto nella busta paga dell’Azerbaigian.
Addetti ai lavori: Leader politici e funzionari di governo.
Il Vaticano ha formulato chiare linee guida sulla vita politica pubblica dei cattolici su questioni riguardanti le indicazioni della Chiesa, nel suo documento “Note teoriche sulla partecipazione dei cattolici alla vita politica.
Agenda Europe funziona come elemento di connessione per molti di questi politici e illustra l’approccio ai processi decisionali che i movimenti anti – SRR devono realizzare nei parlamenti nazionali, nei governi e nelle istituzioni europee.
A livello ministeriale, Agenda Europe è stata in grado di attrarre personalità dalla Polonia come il Ministro degli Esteri Konrad Szymanski, che è intervenuto nel Vertice del 2016, e il Vice-Ministro degli Esteri Aleksander Stepkowski, (nota 139) che era anche Presidente di Ordo Iuris e partecipava regolarmente ai vertici di Agenda Europe .
Diversi politici compaiono come membri di Agenda Europe, tra loro dei leaders politici anti –SRR come il senatore Ronan Mullen dall’Irlanda, Luca Volonté dall’Italia e Zejlka Markic, fondatrice del partito politico croato HRAST. Volonté era il presidente del più ampio partito politico nel PACE, l’EPP. Dall’interno del Parlamento Europeo Paul Moynan,, un consigliere politico dell’ European Conservatives and Reformist Party (ECR), che ha partecipato a diversi vertici. Leo van Doesburg, Direttore per gli Affari Europei dell’European Christian Political Movement (ECPM), un partito politico europeo con una rete di partiti politici nazionali in 20 paesi europei, anch’essi partecipavano regolarmente ad Agenda Europe. Il Senatore Mullen e il partito HRAST di Markic’s sono essi stessi aderenti all’ ECPM.Dalle istituzioni europee, Jakob Cornides, un funzionario della Direzione Generale per il Commercio alla Commissione Europea, compare come relatore al vertice 2014 di Agenda Europe. Infine, Jan Figel, ex Commissario speciale dell’Unione Europea e attualmente suo inviato speciale per la libertà di religione e culto, fu ospite al vertice del 2016.
In sintesi, Agenda Europe include rappresentanti politici, a volte componenti della direzione politica, o una serie di partiti politici che attraversano il centro–destra della politica, dall’ EPP, all’ ECR, all’ ECPM. Al contempo, Agenda Europe ha coltivato una rete di proseliti all’interno dei parlamenti nazionali, del PACE, del Parlamento Europeo (EP), dei singoli partiti politici e della Commissione europea.
Gli intellettuali: il pensiero transnazionale anti-diritti sessuali e riproduttivi e i leader strategici
Ogni comunità ha membri di rilievo che elaborano molto del pensiero originale del loro movimento: sono gli intellettuali. Gli intellettuali sono spesso quegli attori che operano a livello transnazionale e sviluppano strategie tematiche per gli addetti ai lavori nazionali, che li fanno propri per adattarli e renderli familiari nel loro contesto nazionale. I summit di Agenda Europe hanno attratto intellettuali anti – diritti sessuali e riproduttivi per mobilitare la comunità sulle specifiche aree di competenza. Oltre a coloro che hanno sviluppato le cinque strategie (su eutanasia, libertà religiosa, matrimonio/famiglia, antidiscriminazione e surrogazione) presentate al vertice del 2015, ci sono altri intellettuali, incluso Kugler, che ha portato la sua competenza sulla crescita delle discriminazioni contro i cristiani per andare incontro all’ obiettivo anti – SRR, e Kuby che ha portato la sua esperienza politica e legale sugli affari pubblici nell’Unione Europea.
La madre di Sophia Kuby, Gabrielle Kuby, la persona che ha inventato la minaccia globale come “ideologia di genere” era anch’essa una intellettuale chiave che ha partecipato ai vertici. Puppink ha contribuito con la sua esperienza di mobilitazione giuridica – in particolare su aborto e surrogazione -,Leo van Doesburg dell’ ECPM ha presieduto alla costruzione della rete tra i partiti politici cristiani, mentre Maria Hildingsson della Federazione Europea delle associazioni della famiglia cattolica (FAFCE) ha impostato le procedure legali sull’obiezione di coscienza destinate alla Svezia.
Alcuni hanno fornito informazioni agli attori nazionali su come eseguire campagne europee in un contesto nazionale – per esempio, attraverso i rappresentanti di ADF e Ordo Iuris contro la ratifica della Convenzione di Istanbul. Luca Volonté della Fondazione Novae Terrae (FNT) ha contribuito con la sua esperienza sulle iniziative per la libertà di religione nel PACE, Ignacio Arsuaga di Hazte Oir sulla raccolta fondi per le istanze sociali conservatrici. Tutti costoro sono elencati come partecipanti in quanto relatori o finanziatori in almeno tre incontri di Agenda Europe. Poiché la comunità anti-SRR negli stati Uniti ha diversi decenni di esperienza in più rispetto alla sue controparti europee, anche alcuni intellettuali statunitensi hanno partecipato ai vertici di Agenda Europe. Tra loro Brian Brown dell’Organizzazione nazionale per il matrimonio (NOM), Lila Rose di Live Action, Maria Smith di Priests for Life e Sharon Slater del Family Watch International.
Gli esecutori: lancio nazionale del manifesto di Agenda Europe
I vertici di Agenda Europe raccolgono una vera agenda dei VIP dei movimenti nazionali anti-scelta e anti-LGBT in Europa. Mentre gli Intellettuali hanno elaborato l’insieme delle strategie tematiche per la zona, gli esecutori nazionali fanno proprie queste strategie per poi adattarle ai loro contesti, prendendo in considerazione le opportunità politiche in ogni paese. Tra loro, leader anti-LGBT come: Ludovine de la Rochère della Marcia dei francesi omofobi 2013; Zeljka Markic, l’architetto del referendum sul matrimonio tradizionale del 2013 in Croazia; and Bogdan Stanciu di Provita Romania di Iniziativa Cittadina sul matrimonio tradizionale. Tra i leaders anti – scelta ci sono i creatori della campagna sull’aborto in Polonia (Ordo Iuris) e i promotori delle restrizioni sull’aborto in Spagna nel 2013 (Hazte Oir), che hanno condiviso le loro rispettive esperienze ai vertici annuali.
Altri hanno socializzato i loro moderni approcci innovativi come quello di Emile Duport dell’ organizzazione francese I Sopravvissuti.
Attraverso il suo ‘Act-Up’- ispirato alle tattiche shock – I Sopravvissuti dichiarano che ognuno nella società francese condivide il trauma collettivo di poter essere stato potenzialmente il frutto di una gravidanza su cinque che finisce con un aborto. Questa organizzazione ha sviluppato persino un’app Pokemon dove l’obbiettivo del gioco è salvare Pikachu dagli abortisti. I vertici di Agenda Europe mostrano come questi attori nazionali si aggiornino l’uno con l’altro sullo sviluppo di reciproci interessi nei loro rispettivi ambiti e condividano esperienze e saperi transnazionali. Inoltre, questi ambiti hanno promosso lo sviluppo di iniziative transnazionali che hanno richiesto collaborazioni oltre confine come quella ECI sulla protezione del matrimonio ‘Mamma, Papà & Bambini’.
PROBABILI FINANZIATORI: ARISTOCRATICI, MILIARDARI E OLIGARCHI, POLITICI CORROTTI E NEGAZIONISTI DEL CAMBIAMENTO
Gli organizzatori dell’incontro strategico a Londra nel 2013 hanno sollevato una questione su come dovrebbero essere finanziate le attività di Agenda Europe.Se da una parte non c’è una risposta chiara su chi ha fornito i finanziamenti, esaminando i programmi e le partecipazioni possiamo dare alcune indicazioni. Sembrerebbe che alcuni partecipanti non abbiano altro scopo che quello di collegarsi a potenziali fonti di risorse finanziarie. In primo luogo diversi partecipanti all’incontro di Londra meritano attenzione per le loro comprovate connessioni ai finanziatori conservatori. Si tratta di Vincente Segu, l’arciduca Imre di Hapsburg-Lorraine e Oliver Hylton. Vincente Segu, alla guida l’organizzazione messicana anti – SRR Incluyendo Mexico che è ben collegata al miliardario messicano Patrick Slim Domit, un finanziatore del movimento anti – abortista in Messico e a livello globale nonché figlio di uno dei più ricchi uomini del mondo, Carlos Slim. L’ Arciduca Imre e sua moglie, Arciduchessa Kathleen, rappresentano la famiglia Hapsburg-Lorraine (l’ex famiglia imperiale dell’ Austria), che ha esteso il suo patrocinio su una serie di iniziative anti –SRR.
Una terza persona presente all’incontro di Londra era Oliver Hylton. Hylton era un asset manager di Sir Michael Hintze, finanziatore del partito conservatore del Regno Unito e lui stesso conosciuto per il suo sostegno finanziario al think tank dei negazionisti del cambiamento climatico ed è un finanziatore dell’ ECPM.
Un altro rappresentante di interesse al vertice del 2014, Alexey Komov,che rappresenta la Chiesa Russa Ortodossa è anche un funzionario per la pianificazione della Fondazione Great Charitable di Saint Basil in Russia, una fondazione che supporta le cause socialmente conservatrici fondata dall’oligarca russo di estrema destra Konstatin Malofeev. Komov è responsabile per i progetti internazionali della fondazione. Infine c’è Luca Volonté, ex deputato italiano che ha dato vita alla Fondazione NovaeTerrae (FNT). La FNT ha sostenuto iniziative anti-SRR, comprese alcune sorte dall’interno di Agenda Europe, come la ECI “Mamma, Papà & Bambini”. Dalla fondazione fino al 2016, l’unica risorsa di finanziamento sembra essere una cifra di €3 milioni, ottenuti probabilmente con mezzi illeciti e derivati dal pagamento di attori a sostegno del governo dell’ Azerbaijan per assicurarsi pareri favorevoli sui voti per i diritti umani nel PACE. Nel 2017, Luca Volonté è stato accusato di corruzione in Italia e c’è stata un’indagine al PACE.
In generale, i potenziali finanziatori del programma complessivo di Agenda Europe sembrano includere un cast multicolore che comprende un milionario messicano anti – abortista, l’aristocrazia europea, un milionario britannico negazionista del cambiamento climatico , un oligarca russo di estrema destra e un politico italiano corrotto nel libro paga dell’ Azerbaijan. In sintesi, il patrimonio personale di questi partecipanti ad Agenda Europe è di 5.3 miliardi di dollari americani per Patrick Slim, tra i 63 e i 207 milioni di dollari americani per la famiglia Hapsburg-Lorraine, 2.1 milioni di dollari per Sir Michael Hintze e 225 milioni di dollari per Konstatin Malofeev.
Panoramica dei principali attori dell’Agenda Europe
OBIETTIVI RAGGIUNTI O MENO DALL’AGENDA EUROPE
I matrimoni omosessuali
I membri dell’Agenda Europe sono riusciti a fermare il progresso dei diritti LGBT in Croazia (2013) e Slovenia (2015).Le loro iniziative sono fallite in Slovacchia (2015) e a livello UE (2017), mentre sono in corso molte iniziative in Romania. Nello stesso periodo, i seguenti paesi hanno realizzato progressi relativamente al matrimonio tra persone dello stesso sesso: Francia e Regno Unito nel 2013, Irlanda e Lussemburgo nel 2015, e Austria, Finlandia, Germania e Malta nel 2017.
L’aborto
Nonostante le drastiche restrizioni promosse dall’Agenda Europe sull’aborto in Spagna e in Polonia abbiano fallito in modo spettacolare, si sono raggiunte restrizioni intermedie. Anche i tentativi di ridurre l’assistenza ufficiale allo sviluppo dell’UE sull’aborto è fallito e non ha mai attirato l’attenzione pubblica che ha richiamato negli Stati Uniti.
Cristianofobia
Mentre i membri dell’Agenda Europe sono stati particolarmente persistenti nel cercare un riconoscimento specifico della discriminazione contro i cristiani, questo ha incontrato solo un favore limitato. Sia nell’UE che nella PACE (Assemblea Parlamentari presso il Consiglio d’Europa), qualsiasi progresso può essere in gran parte attribuito a eventi attuali relativi ai crimini perpetrati dall’ISIS contro popolazioni civili in Medio Oriente piuttosto che un riconoscimento da entrambe le istituzioni del fenomeno come preteso da membri dell’Agenda Europe.
Meglio organizzati e più rispettabili
Mentre costruivano il proprio network e diverse infrastrutture, i membri dell’Agenda Europe hanno tentato contemporaneamente di offuscare la reputazione dei principali attori della “Rivoluzione Culturale”. Oltre ad avere come target l’IPPF, hanno preso di mira i suoi membri nazionali con una campagna contro il membro spagnolo dell’IPPF per privarlo del suo stato di utilità pubblica.
L’Agenda Europe ha attaccato l’ILGA-Europa (network dei movimenti LGBTI), che divenne vittima di una campagna diffamatoria riguardo la fonte dei suoi finanziamenti; con l’ accusata di essere una ONG “falsa” perché dipendente dai finanziamenti pubblici. Il blog dell’Agenda Europe mira a diffamare regolarmente leader progressisti attivi nelle istituzioni europee.
PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ DI AGENDA EUROPE
Anno | Paese | Tematica | Membro Agenda Europea | Risultato |
Famiglia e matrimonio | ||||
2013 | Croazia
|
Petizione e referendum sul matrimonio tradizionale | Nel Nome della Famiglia (U ime obietelji) | La petizione ha successo: 700000 firme raccolte
Referendum vinto: 66% favorevoli
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2015 | Slovenia
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Petizione e referendum per fermare il matrimonio tra le persone dello stesso sesso | Bambini in pericolo (Children at stake) | La petizione ha successo
Referendum vinto: 64% favorevoli
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2015 | Slovacchia
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Referendum sul matrimonio tradizionale | Conferenza dei vescovi Sloveni | Referendum perso per non aver raggiunto il quorum
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2016-17 | UE
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Iniziativa popolare Europea (ECI) “Mamma, Papà, Bambini” | Volonté e altri | Fallito, numero insufficiente di firme a sostegno
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2016-17 | Romania
|
Petizione e referendum sul matrimonio tradizionale | Coalizione per la Famiglia | Petizione accolta con oltre 6 milioni di firme raccolte
Referendum in attesa di essere svolto
|
Anno | Paese | Tematica | Membro Agenda Europea | Risultato |
Vita | ||||
2013-14 | UE
|
Iniziativa Popolare Europea (ECI) “UNO DI NOI” | ECLJ e altri | Respinto dalla commissione
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2013-14 | Spagna
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Progetto di restrizioni sull’aborto | Hazte Oir | Fallito: ritirato nel 2014
Ma i minori devono avere il consenso genitoriale per l’aborto |
2015 | Svezia, ESC
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Ricorso collettivo contro la Svezia per l’obiezione di coscienza sulla sanità riproduttiva
|
FAFCE | Fallito: ESC ha rigettato tutte le richieste |
2016 | Polonia
|
Progetto di proibizione dell’aborto e prigione per le donne | Ordo Iuris | Fallito: Respinto dal Parlamento nel 2016
Il governo sta considerando di inserire restrizioni all’aborto in caso di anomalie fetali
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2016 | PACE
|
Aborto tardivo e omicidio prenatale | ECLJ | Fallito |
Discriminazione e uguaglianza | ||||
2012 | PACE
|
Violenza contro i Cristiani | Volonté | Fallito |
2015 | UE
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Creazione di un inviato speciale UE per la discriminazione e l’intolleranza religiosa
|
ADF | Efficacie: le misure adottate ricalcano i propositi di Agenda Europe
|
2015 | PACE
|
Affrontare la discriminazione e l’intolleranza religiosa riservando un focus speciale ai Cristiani
|
Ghiletchi, ECLJ | Fallito: mozione neutralizzata da emendamenti progressisti |
2017 | Svezia, ECHR
|
Cause relative alla discriminazione contro i Cristiani relative all’obiezione di coscienza nella Sanità Riproduttiva
|
SHRL, ADF | Svezia: Fallita
ECHR: in corso |
2017 | Norvegia
|
Cause relative alla discriminazione contro i Cristiani rispetto all’obiezione di coscienza nella Sanità Riproduttiva
|
ADF | In corso |
2016-18 | Bulgaria, Croazia,
Polonia
|
Campagna contro l’adozione secondo la Convenzione di Istanbul
|
ADF e partners nazionali | Bulgaria – Efficace /
Croazia – In corso / Polonia – Fallita / |
ANNEX
Lista delle abbreviazioni
ADF Alliance Defending Freedom
ECHR European Court of Human Rights
ECI European Citizens’ Initiative
ECJ European Court of Justice
ECLJ European Centre for Law and Justice
ECPM European Christian Political Movement
ECR European Conservatives and Reformist Group
EP European Parliament
EPP EuropeanPeoples’ Party
EU European Union
EU FRA European Union Fundamental Rights Agency
FAFCE Fédération des Associations FamilialesCatholiquesen Europe (Federation of Catholic
Family Associations in Europe)
FNT Fondazione Novae Terrae
IPPF International Planned Parenthood Federation
ITI International Theological Institute
LGBTI Lesbian, gay, bisexual, trans-sexual, inter-sex
NGO Non-governmental organization
OIDAC Observatory on Intolerance and Discrimination against Christians in Europe
OSCE Organization for Security and Co-operation in Europe
Ordo IurisInstytutnarzeczKulturyPrawnej Ordo Iuris (Ordo Iuris Institute for Legal Culture)
PACE Parliamentary Assembly of the Council of Europe
SHRL Scandinavian Human Rights Lawyers
SRR Sexual and reproductive rights
RTNO Restoring the Natural Order
UDC UnionedeiDemocratici Cristiani e di Centro (Union of Christian Democrats and of the Centre)
WCF World Congress of Families
UN United Nations